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A Wladimir Belli l'Appennino d'Oro 2021

Alla vigilia dell’82.o Giro dell’Appennino, durante la serata di gala tenuta al ‘Cabannun’ di Campomorone, è stato assegnato il premio Appennino d’Oro a Wladimir Belli, con la seguente motivazione: «Vincitore venticinque anni fa del 57° Giro dell’Appennino, il 25 aprile 1996, dopo essere già salito sul podio l’anno precedente, attraversa quindici anni di professionismo, eccellendo soprattutto nei grandi Giri, vincendo già da dilettante il Giro Ciclistico d’Italia della categoria. Partecipa a ben 13 edizioni del Giro d’Italia, classificandosi tre volte nella Top Ten, a cinque edizioni del Tour de France (nono nel 1999) e a quattro edizioni della Vuelta a España. Oggi fa parte della squadra dei commentatori tecnici di Eurosport interpretando in questo nuovo ruolo la lunga esperienza, le emozioni e la costante passione che lo hanno contraddistinto durante la sua carriera da professionista. Genova, 22 giugno 2021».

Wladimir Belli Nasce a Sorengo, in Svizzera, ma le sue radici sono italiane, di famiglia bergamasca della Val Brembana, che si trasferisce in Svizzera per ragioni di lavoro. Emerge già tra i dilettanti: nel 1990 vince il Giro d’Italia Baby, precedendo, nella classifica finale, Ivan Gotti e Marco Pantani. Nel 1991 vince il Giro della Valle d’Aosta (costruisce il trionfo vincendo la tappa di Charvensod e conclude davanti allo svizzero Jacques Dufour e a Andrea Noè). È la salita il suo terreno preferito e la regolarità di prestazioni gli consentono di porsi in costante luce nelle corse a tappe. Passa professionista nel 1992, disputa una carriera onorevole e di tutto rispetto, nella quale spiccano ben tre top 10 al Giro d’Italia (nel 1997, 2000 e 2004) e la nona piazza al Tour de France del 1999. Al Giro dell’Appennino, corsa dove non mancano le salite, sale sul podio nel 1995, terzo alle spalle di Francesco Casagrande e dell’eterno Davide Rebellin, e vince nel 1996, quando sale sul gradino più alto del podio accompagnato dai suoi compagni di squadra Pavel Tonkov, secondo, e Gianni Faresin, terzo. In quindici anni di professionismo, dove spiccano le partecipazioni a tredici Giri d’Italia, cinque Tour de France e quattro Vuelta a España, giusto per citare solo i tre grandi giri, colleziona molteplici piazzamenti che scandiscono la sua regolarità di rendimento. Al Giro d’Italia in ben trenta tappe si è classificato nei primi dieci. Dopo il ritiro dalle gare ha sempre seguito da vicino il ciclismo e dal 2014 è entrato nella squadra dei commentatori di Eurosport, costituendo un affiatato tandem prima con il telecronista toscano Fabio Panchetti, poi con Salvo Aiello, perfetto nella parte di “voce tecnica”. Come quando correva, da regolarista e fondista di salita, privilegia il commento corredato da dati e numeri in stretta chiave ciclistica.

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