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ALLA SCOPERTA DELL’ENTROTERRA GENOVESE CON IL 1° GIRO DELL’APPENNINO DONNE

L’idea di organizzare anche una gara femminile che si affiancasse al Giro dell’Appennino, nasce alla fine del 2023. La corsa ciclistica più importante per la città di Genova nasce nel 1934 grazie a Luigi Ghiglione e si è svolto sempre senza interruzioni, salvo per la pausa durante la Seconda guerra mondiale ed è stato organizzato anche nell’anno 2020, quando per il CoVid19 molte gare non sono state disputate. L’idea di una gara femminile viene lanciata dall’allora Presidente Enrico Costa, presenti gli assessori dello Sport della Regione Liguria e Comune di Genova, che hanno accolto l’idea con entusiasmo. Era tardi per mettere la gara a calendario nel 2024, ma durante tutto l’anno si è andata ampliando l’dea di mettere in palio un uguale montepremi nelle due gare. Non tutti sanno che per l’Uci, Unione Ciclistica Internazionale, i montepremi previsti a parità di categoria della gara, quelli delle corse femminili sono inferiori (e di molto) a quelli delle gare maschili. Esposta la nostra idea alla LCP Lega del Ciclismo Professionistico, il Presidente, on. Roberto Pella l’ha portata avanti ed è diventata uno dei principi cardine della Coppa Italia delle Regioni, una challenge che unisce le gare italiane delle donne elite, pareggiando il montepremi a quello delle gare maschili di categoria 1.PRO.

L’U.S. Pontedecimo è entusiasta del risultato ottenuto, le gare italiane saranno le prime al mondo, in questo 2025, a raggiungere questo importante traguardo di pari opportunità.

Assieme ad altri aspetti di importanza sociale, per la pace, per la sicurezza sulle strade, sempre perseguiti dall’US Pontedecimo Ciclismo, anche la parità di genere è un nostro obiettivo, in questo supportati anche dall’Assessorato alle Pari Opportunità della Regione Liguria. Uno degli strumenti utilizzati è stata la nascita del premio Appennino Rosa. Sin dal 1998 è nato l’Appennino d’Oro, assegnato negli anni a campioni che hanno vinto e onorato la nostra gara, ma anche a coloro che si sono battuti per la lotta al doping, come il dr. Aldo Sassi nel 2009. A questo premio si è affiancato nel 2018 il premio Appennino d’Argento, destinato ad un giornalista o scrittore. Non poteva mancare l’Appennino Rosa, premio nato nel 2023, quando è stato assegnato a Edita Pucinskaite, campionessa del mondo, ma soprattutto impegnata nel sociale attraverso diverse iniziative, come “La Befana della Solidarietà” che la vede salire in bicicletta travestita da befana per portare un sorriso ai bambini ricoverati nel reparto pediatria dell’ospedale di Pistoia, e promuovere la donazione del sangue attraverso la gran fondo a lei intitolata. Nel 2024 l’Appennino Rosa è stato assegnato a Norma Gimondi, ciclista amatore, figlia del Campione del Mondo Felice, impegnata dal 2020 nell’organizzazione del Gimondi Camp, che si prefigge di insegnare i valori ideali del ciclismo, l’utilizzo della bicicletta anche come mezzo per andare a scuola, rivolgendosi ai bambini, anche a quelli con disabilità, in un quadro di integrazione con i normodotati, con il motto di colui che ha vinto due volte il Giro dell’Appennino: “Nella vita puoi essere utile anche arrivando secondo e quinto. Purché tu ce la metta tutta”. L’ultimo Appennino rosa in ordine di tempo è stato assegnato a Alessandra Cappellotto, Campionessa del Mondo nel 1997, che nel 2021, con la sua associazione Road to Equality, da lei fondata con l’obiettivo di promuovere l’emancipazione della figura femminile attraverso il ciclismo, salva dalla persecuzione dei talebani cinque cicliste della nazionale afgana a fuggire dal loro paese e a stabilirsi in Italia.

Alla prima classificata del 1° Giro dell’Appennino Donne, il prossimo 24 giugno, in piazza De Ferrari, verrà consegnato il Trofeo dedicato ad Alfonsina Strada, per ricordare l’unica donna a partecipare, nel 1924, al Giro d’Italia, pioniera del ciclismo femminile che, in un’epoca nella quale il maschilismo era ancora imperante, ha saputo sfidare molti uomini, opponendosi al sistema di allora.

Questo importante risultato di rendere uguale il montepremi del 1° Giro dell’Appennino Donne a quello della gara maschile viene raggiunto nell’anno che la manifestazione è evento ufficiale di Liguria Regione Europea dello Sport, e ci dà lo spunto per proseguire nell’obiettivo della parità di genere, non solo nel campo sportivo.