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Il Giro dell’Appennino e il Ponte Morandi

La prossima edizione del Giro dell’Appennino sarà intitolata Memorial Vittime del Ponte Morandi. L’U.S. Pontedecimo Ciclismo è stata profondamente colpita dalla tragedia. Samuele, la vittima più piccola del crollo, era il nipote del nostro socio Andrea Germelli, dal quale cominciava a fare propria la passione per la bicicletta.

Lo scorso 1° dicembre il ciclista professionista della Val Fontanabuona Luca Raggio ha voluto consegnare ad Andrea una sua maglia autografata in segno di vicinanza e solidarietà. Luca, neo professionista nella stagione 2018, ha disputato il Giro dell’Appennino, transitando con il primo gruppo degli inseguitori del terzetto in fuga (composto da Giulio Ciccone, Amaro Antunes e Fausto Masnada, che si classificheranno nell’ordine sul traguardo di via XX Settembre), sotto i piloni del viadotto, in via 30 giugno 1960, ove era posto il cartello che indicava i dieci chilometri al traguardo. Luca Raggio si è classificato sedicesimo, e subito dopo ha affiancato Paolo Colombo come spalla tecnica della telecronaca della gara, ancor oggi disponibile in streaming su varie piattaforme internet. Il giornalista del TGLa7 giunge, nel momento in cui scriviamo, al 200° giorno, da inviato del suo telegiornale a Genova, dove ha realizzato servizi, speciali, dirette e collegamenti sulle vicende del Ponte Morandi, con una tale bravura che rende ancor più orgogliosa l’U.S. Pontedecimo che lo scorso anno gli ha attribuito il premio Appennino d’Argento. Anche Peter Sagan, tre volte Campione del Mondo, insieme a tanti altri atleti, ha voluto inviare, su invito dell’U.S. Pontedecimo, la sua maglia iridata autografata per l’asta promossa da Michele Corti su Stelle nello Sport, che ha raccolto oltre 40.000 euro per l’emergenza causata dal crollo del ponte in Valpolcevera. Nel 2010 l’atleta slovacco era transitato in Via Fillak, sotto il ponte, mentre la corsa si dirigeva verso Piazza Montano, per poi raggiungere Sestri Ponente ove era posto il traguardo volante nei pressi della casa dove abitò Fausto Coppi con la moglie Bruna Ciampolini subito dopo il matrimonio e dove nacque la figlia Marina, a ricordo del cinquantenario dalla morte del Campionissimo. Peter Sagan fu protagonista di una azione volta a favorire il suo compagno di squadra Robert Kiserlovski, sulla salita di Borzoli, a lungo l’unica strada percorribile in bicicletta tra il mare e Pontedecimo dopo quel maledetto 14 agosto 2018. Esaurito il suo compito a favore della squadra, Peter Sagan non ha rinunciato a scalare la Bocchetta e giungere al traguardo, quell’anno posto davanti al Mercato dei Fiori in Via Fiorenzo Semini, 62° e ultimo classificato, ma felice per la vittoria di Kiserlovski, così come ha gioito il Campione Italiano attualmente in carica, Elia Viviani, altro compagno di squadra del croato, che le cronache riportano al 43° posto.
Sono numerose le edizioni del Giro dell’Appennino transitate sotto il Ponte Morandi, sin dagli anni della sua costruzione, sia in Via Fillak, sia in Via Perlasca sia, gli ultimi anni, anche in Via 30 giugno 1960, mentre la gara non è mai transitata da Corso Perrone. Nel 2001 il Giro dell’Appennino è in calendario il 25 aprile, mentre alla Fiera del Mare è di scena l’Euroflora, che con le numerose celebrazioni previste in città per la Festa della Liberazione, fanno andare in tilt il traffico. La squadra di Davide Rebellin, che insieme al Campione Italiano Michele Bartoli, al futuro Campione del Mondo Cadel Evans e a Gilberto Simoni è uno dei campioni più attesi, rimane bloccata in autostrada. Ospite dell’Hotel Sirenella di Voltri, la Liquigas-Pata doveva raggiungere Pontedecimo per le operazioni preliminari prima della partenza, prevista alle 10,45, ma agli organizzatori giunge la notizia che le ammiraglie della squadra erano ferme, bloccate dal traffico, proprio sul Ponte Morandi. La soluzione fu trovata dal neo Presidente Francesco Tassistro con la collaborazione del Presidente Onorario Tomasino Morgavi, che inviarono le staffette della polizia sul ponte per poi scortare le auto a sirene spiegate verso il casello di Bolzaneto. Per la cronaca quel Giro dell’Appennino vide un podio tutto dell’Est: sul gradino più alto il kazako Aleksandr Shefer, secondo Raimondas Rumsas, lituano e al terzo posto l’ucraino Sergey Gontchar, compagno di squadra di Davide Rebellin, che si ritirò. L’atleta veneto era salito sul podio nel 1995 (secondo, battuto in volata da Francesco Casagrande) e nel 1998 (terzo, a 44” da Pavel Tonkov): in questa stagione compirà 48 anni, ma ha ancora un contratto da professionista, e pochi giorni orsono ha partecipato e concluso il Tour du Haut-Var, gara gemellata nel 2004 con il Giro dell’Appennino.

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