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Nonostante gli sforzi, e contrariamente a quanto comunicato ad inizio mese, l’edizione numero 76 del Giro dell’Appennino, in programma il prossimo 26 aprile, toccherà Genova solo marginalmente, con l’arrivo a Pontedecimo. Niente passerella di corridori in Sopraelevata, niente cartoline turistiche che esaltavano l’immagine di Genova in giro per il mondo.
Le spese presentate dalle società controllate dal Comune di Genova (Aster, Amiu, Amt e Polizia Municipale) per far sì che la corsa possa arrivare in centro città non sono sostenibili, e pertanto, dopo la partenza da Novi Ligure, la 76.a edizione del Giro dell'Appennino si concluderà a Pontedecimo, in via Fiorenzo Semini, dove nel 2009 vinse in solitaria Vincenzo Nibali.

Ecco il commento di Ivano Carrozzino, presidente dell’Us Pontedecimo «Un fatto che di certo non ci fa piacere - Abbiamo intitolare questa edizione Memorial Alfredo Martini per rendere omaggio al campione che ha vinto nel 1947 e avremmo voluto dedicargli una grande vetrina. Eppoi il 26 aprile si celebra il settantesimo anniversario della liberazione di Genova, perché i tedeschi firmarono la resa il 25 aprile, ma materialmente lasciarono la città solo il giorno successivo. Un peccato, davvero. Anche perché questa corsa è sempre stata una vetrina per la città a livello internazionale: le immagini dell’arrivo in via XX Settembre hanno sempre fatto il giro d’Europa, sono passate in televisione non so quante volte. Il Comune di Genova ci ha chiesto circa 40 mila euro per le spese. Un’enormità di cui non disponiamo, una cifra elevatissima: eppure nel 2012, quando fummo noi a pagare direttamente le spese, non avevamo sborsato più di 13 o 14 mila euro. Capiamo il Comune, il momento in cui si trova, però abbiamo la sensazione che una manifestazione del genere, anziché fare piacere, dia fastidio>>

Si rammarica per l’occasione mancata dalla città di Genova Matteo Rossi, assessore regionale allo Sport: «L’importartante è che la corsa si svolga, e non voglio che passi l’idea che un arrivo a Pontedecimo non sia degno di nota. Tuttavia sarebbe stata importante una promozione in centro città, se vogliamo che Genova possa davvero puntare a diventare una meta turistico-sportiva. Peraltro le società interessate sono tutte interamente controllate dal Comune, e la corsa porta indotto e visibilità. Alcuni servizi andrebbero riconsiderati, al di là delle ristrettezze e dei tempi legati al bilancio».

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