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Marc Hirschi conquista l'84° Giro dell'Appennino

Marc Hirschi conquista il Giro dell’Appennino 2023. Il portacolori della UAE Team Emirates ha superato allo sprint Cristian Rodriguez (Arkéa-Samsic), sul quale è rientrato dopo che lo spagnolo aveva fatto la differenza nell’ultima salita di giornata.
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I due si sono dunque giocati la vittoria in volata sullo splendido scenario di Via XX Settembre, dopo una disputa tattica che li ha visti notevolmente rallentare, perdendo così gran parte del proprio vantaggio, fino a quel punto superiore al minuto. I primi inseguitori, regolati poi da Henok Mulubrhan (Green Project – Bardiani CSF – Faizanè) su Francesco Busatto (Intermarché-Circus-Wanty), hanno così concluso a 16 secondi dalla coppia di testa.
La gara ha preso il via da Arquata Scrivia con tratto di trasferimento sino a Serravalle Scrivia e dopo qualche schermaglia iniziale, si avvantaggiano 6  corridori che riescono a evadere dal gruppo e a dare vita alla fuga di giornata. Sono Emanuele Ansaloni (Technipes), Pablo Castrillo (Kern Pharma), Javier Serrano (Eolo-Kometa) e un trio della Nice Métropol Cote d’Azur, Damien Girard, Andréa Mifsud e Maxime Urruty. I 6 vanno via di comune accordo e il vantaggio tocca rapidamente i 3 minuti.

Dietro, però, si mettono al lavoro UAE Team Emirates e Intermarché-Circus-Wanty, che mettono in atto un ritmo buono per tenere stabile il vantaggio dei corridori in fuga. Si scollinano così il Passo della Castagnola e il Passo dei Giovi senza particolari sussulti, a eccezione del ritiro di Rein Taaramae (Intermarché), che aveva lavorato molto nelle prime fasi di gara.

Lungo la salita della Crocetta d’Orero il gruppetto di testa si sfalda: ad andar via da solo è Castrillo, che progressivamente stacca tutti gli altri compagni di avventura e scollina con un vantaggio di 35” su Ansaloni, Mifsud e Serrano. Il divario si allarga in discesa, dove peraltro Ansaloni perde terreno e viene raggiunto da Urruty. Nel frattempo, il gruppo inizia a fare sul serio e ai piedi della salita di Pietralavezza (penultima asperità di giornata)  si porta a meno di 1’30” dal battistrada, inglobando via via tutti gli altri fuggitivi della prima ora. In salita sono sempre gli uomini di UAE e Intermarché a lavorare, facendo scendere ulteriormente il vantaggio di Castrillo e selezionando di molto il gruppo, composto ora da una 50ina di unità.

Castrillo riesce a scollinare con una ventina di secondi di vantaggio, ma viene raggiunto nel primo tratto della discesa seguente. Così, a una 40ina di chilometri dal traguardo, il gruppo, o almeno quel che ne resta, è nuovamente compatto: sono infatti poco più di 20 i corridori che compongono l’avanguardia della corsa e che vanno ad affrontare l’ultima salita di giornata, quella di Madonna della Guardia. Qui è subito Cristián Rodríguez (Team Arkéa – Samsic) ad allungare dal gruppetto dei migliori composto da Louis Meintjes (Intermarché – Circus – Wanty), Francesco Busatto (Intermarché – Circus – Wanty), Georg Zimmermann (Intermarché – Circus – Wanty), Lilian Calmejane (Intermarché – Circus – Wanty), Lorenzo Rota (Intermarché – Circus – Wanty), Élie Gesbert (Team Arkéa – Samsic), Ewan Costiou (Team Arkéa – Samsic), Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Alex Martin (Eolo-Kometa), Fernando Tercero (Eolo-Kometa), Davide Piganzoli (Eolo-Kometa), Jordi López (Equipo Kern Pharma), Jon Agirre (Equipo Kern Pharma) José Félix Parra (Equipo Kern Pharma), Henok Mulueberhan (GreenProject-Bardiani-CSF-Faizanè), Thomas Pesenti (Beltrami TSA – Tre Colli) e Santiago Umba (GW Shimano – Sidermec).

Lo spagnolo guadagna subito una dozzina di secondi ma alle sue spalle si fa fatica a trovare una un accordo e così il corridore iberico riesce  ad aumentare notevolmente il suo margine sugli inseguitori, tra i quali, dopo un iniziale ricompattamento, emergono Hirschi e Gesbert. I due scollinano così con un ritardo di 35 secondi. A 1’02” transita invece Parra, che anticipa di dieci secondi un gruppetto che prova a trovare una intesa in qualche modo. Ancora una volta sono gli uomini della Intermarché – Circus – Wanty a provare a fare la differenza, riuscendo così a rientrare su Parra e Gesbert, con quest’ultimo che perde il treno giusto nel momento in cui non riesce a seguire il forcing di Hirschi in discesa.
 
Lo svizzero pennella infatti le curve recuperando terreno sul battistrada, la cui resistenza viene piegata a cinque chilometri dalla conclusione, quando viene raggiunto dal corridore elvetico. I due hanno in quel momento ancora un vantaggio di 1’15” e cominciano a studiarsi in una discussione che si protrae fino ai 500 metri dal traguardo.  A partire lungo è Rodriguez, ma quando Hirschi si alza sui pedali ne esce una volata senza storia, dominata dal portacolori della UAE Team Emirates che diventa così il primo svizzero a conquistare la corsa. Non ci vuole molto prima che arrivi anche il gruppetto degli inseguitori, regolato da Henok Mulubrhan (Green Project – Bardiani CSF – Faizanè), che credeva di aver vinto, su Francesco Busatto (Intermarché-Circus-Wanty), al primo risultato di prestigio tra i professionisti dopo il trionfo nella Liegi U23.
 
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