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Il record della Bocchetta ha compiuto 15 anni

Era il primo maggio 2003. 86 corridori sono al via del 64° Giro dell’Appennino, un’edizione classica, con la partenza e l’arrivo in Piazza Arimondi, “Baracchino” per gli abitanti di Pontedecimo un po’ avanti in età. La sfida è tra Gilberto Simoni e Stefano Garzelli: sono i vincitori del Giro d’Italia del 2000 e del 2001, e sono i favoriti per il Giro d’Italia che avrebbe preso il via di lì a 10 giorni. C’è anche un altro vincitore del Giro d’Italia, è Pavel Tonkov, non più ai livelli del triennio 1996-1998, che lo vide una volta vincere e due volte arrivare secondo, anche se nell’ultimo Giro aveva vinto a Folgaria, e si era classificato al quinto posto finale. Con il dorsale numero 1 parte Giuliano Figueras, vincitore dell’edizione precedete.

Altri protagonisti attesi sono Tadej Valjavec, Volodymir Gustov e Mauro Facci della Fassa Bortolo, Rinaldo Nocentini, Uros Murn e Bo Hamburger della Formaggi Pinzolo, Gabriele Colombo, Alexander Kolobnev e Massimo Giunti della Domina Vacanze. La Mercatone Uno non schiera Marco Pantani (un mese prima secondo a Sassuolo alle spalle di Ruslan Ivanov e decimo in classifica finale alla Coppi e Bartali), detentore del record della Bocchetta, e ha come uomo di punto Sylwester Szmyd.
La squadra da battere è la Saeco, che a supportare Simoni schiera il Campione del Mondo Junior del 1999, il ventunenne Damiano Cunego, i promettenti giovani (sono venticinquenni) Marius Sabaliauskas e Leonardo Bertagnolli e gli esperti Igor Pugaci, ex Campione di Moldavia, Alessio Galletti (scomparso tragicamente due anni più tardi) e Juan Manuel Fuentes. La Saeco, diretta da Giuseppe Martinelli, controlla la corsa. Sul Turchino, inserito nel tracciato per rendergli l’omaggio dopo che la Milano-Sanremo era stata costretta ad evitarlo, a causa di una frana, è in fuga, con l’uomo di Tonkov Piotr Chmielewski, Juan Manuel Fuentes, che costringe le altre squadre a farsi carico dell’inseguimento. Rimasto solo, Fuentes rimane in avanscoperta sino a Campomorone, quando il gruppo, ancora numeroso (una quarantina di ciclisti ne fanno parte) attacca la Bocchetta. La selezione è però rapidissima, e dopo poche rampe rimangono al comando due uomini in maglia rossa Saeco, sono Gilberto Simoni e Marius Sabaliauskas, che salgono di buon ritmo, tanto che fin da subito sembra che il record possa essere battuto: sul valico i cronometristi della Federazione di Genova fermano il tempo a 21’54” per Simoni e a 21’53” per Sabaliuskas: il record di Pantani è battuto due volte. I due giungono insieme sul traguardo di Pontedecimo, Simoni vince senza volata, terzo è uno splendido Pavel Tonkov 2003 02 sulla bocchetta che arriva a 1’37” osannato dalla folla almeno quanto il vincitore: il russo contraccambia salutandola mentre è sulla fettuccia del fotofinish. Quarto un Damiano Cunego che già fa vedere le sue potenzialità, regola il gruppo degli inseguitori che comprende Luca Mazzanti, Leonardo Bertagnolli, Tadej Valjavec e Mauro Facci, che si classificano nell’ordine. Stefano Garzelli, nella sua unica partecipazione all’Appennino, onora la gara arrivando comunque al traguardo: trentaseiesimo, a 9’38” dal vincitore. Il successivo Giro d’Italia sarà vinto da Simoni, con Garzelli secondo. Garzelli vince a Terme Luigiane e al Terminillo, dove indossa la maglia rosa, che cede a Simoni a Faenza, dove il trentino gli recupera i quaranta secondi che ha di svantaggio, Garzelli è a soli 2” di ritardo, la battaglia rimane aperta anche dopo la tappa dello Zoncolan, vinta da Simoni con 34” su Garzelli, e anche dopo l’Alpe diPampeago, Simoni precede Garzelli di 35”, il ritardo è di 1’19”, con le Alpi piemontesi ancora da scalare il Giro non è ancora finito. Ma a Chianale Simoni, secondo alle spalle di Dario Frigo, infligge a Garzelli quasi cinque minuti e con la vittoria alle Cascate del Toce, Simoni ipoteca la vittoria finale, avendo più di otto minuti di vantaggio su Garzelli e Popovich. I due recuperano qualcosa nell’ultima tappa, la cronometro di Milano, ma la vittoria arride a Simoni, che precede di 7’06” Stefano Garzelli e di 7”11 Yaroslav Popovych. (I racconti di Fabio)

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